il Davinotti

il Davinotti: migliaia di recensioni e commenti cinematografici completi di giudizi arbitrari da correggere

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340211 commenti | 64358 titoli | 25535 Location | 12748 Volti

Streaming: pagine dedicate

Location Zone

  • Film: Stessi battiti (2022)
  • Luogo del film: Il prato dal quale decolla l'elicottero che seguirà le fasi salienti della corsa ciclistica alla qua
  • Luogo reale: Via Pertusio, San Ponso, Torino
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  • Film: Sette monache a Kansas City (1973)
  • Luogo del film: Il monastero dove Dave (Fangareggi) e Bob (Di Leo) trovano rifugio
  • Luogo reale: Eremo di Sant'Angelo di Pantanelli, Baschi, Terni
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ULTIMI VOLTI INSERITITUTTI I VOLTI

  • Maurizio Argentieri

    Maurizio Argentieri

  • Susanna Schemmari

    Susanna Schemmari

Nella pagina che si apre cliccando qui sono catalogati migliaia di volti di attori legati direttamente o marginalmente al cinema italiano, ognuno con nome e filmografia (davinottica e non). La pagina (e conseguentemente le schede dei film) sono costantemente aggiornate con nuove introduzioni.

ULTIMI COMMENTI

Commento di: Anthonyvm
Un orfanotrofio abbandonato, bacilli infettivi, scherzi anticronologici che fanno rimpiangere La casa nel tempo di Fulci, un medico della peste a capo di una setta, un'archeologa imprudente, teppisti con backstory da soap opera, spettri deformi, bestiole striscianti... Inutile tentare di trovare un filo logico, ma pure provando a inquadrare il complesso nell'ottica di un "semplice" incubo visionario, lo stile di ripresa a un soffio dal found-footage (e Blair witch viene pure citato), il montaggio disastroso e la pessima fotografia bluastra danno irrimediabilmente sui nervi. Bocciato.
Commento di: Daniela
Indagando sul presunto suicidio di una astrofisica, una detective della omicidi già problematica per conto proprio rischia di perdere la brocca... Nel tentativo di rendere originale una trama piuttosto classica tratta da un romanzo di Martin Amis, la sceneggiatura assembla teorie cosmologiche, traumi assortiti, gatti di Schrodinger, sospetti e misteri del passato: il risultato non è una maggiore complessità ma una gran confusione con conseguente perdita di interesse. Thriller presuntuoso a cui va addebitato anche lo spreco di un cast sulla carta promettente.
Commento di: Nando
Uno degli album più noti del "Re del terrore" in una buona trasposizione cinematografica. Buone le musiche e la solita narrazione rarefatta che presenta abili ricostruzioni dell'epoca. Il cast è affiatato, nonostante la monoespressività del protagonista; stavolta la Bellucci partecipa in maniera più corposa. Certo i cosiddetti cattivi appaiono prima spietati e poi tremendamente fessi...
Commento di: Von Leppe
Western dal sapore più americano, per Leone, tanto che ci sono anche parti girate negli Stati Uniti. Non mancano comunque gli ingredienti classici e più divertenti del regista, come i duelli dai tempi dilatati accompagnati dalle sempre ottime musiche di Morricone. Notevoli pure la trama e i personaggi: Harmonica, con la sua... armonica, è azzeccato per l'ambientazione nel Far West, ed è riuscita pure la sua storia personale. Buon cast di attori, tra cui nomi noti del cinema italiano, oltre a famose star Hollywoodiane.
Commento di: Achab50
Singolare opera norvegese che tratta la vicenda del campione di 1 kg che deve essere portato a Parigi per la verifica. La trama è esile, ma le trovate accurate e a volte maliziose (la mini auto elettrica, la sfilata dei singoli convenuti con l'identico ombrello e contenitore, la progressiva spoliazione della casa da parte dell'ex compagno) rendono il tutto assai gradevole. Quando si sta al gioco si parteggia per l'algida protagonista, ben interpretata da Ane Dahl Torp. Novanta minuti che scorrono leggeri e non fanno pentire della visione. Raccomandato.
Commento di: Pigro
Piacevole conclusione della prima serie dedicata a Poirot, con un bel quesito giallo ai limiti dell’irrazionale e dell’impossibile: quello dell’industriale che sogna il proprio suicidio e poi lo commette davvero. Sceneggiatura ben equilibrata tra gli elementi investigativi (che arrivano a un esito tanto acuto quanto sorprendente), le peculiarità ambientali e caratteriali e le amenità umoristiche. Non male anche la conduzione complessiva dell’episodio in quanto a ritmo e a direzione generale. Godibile.

ULTIMI PAPIRI DIGITALI

A quanto si legge ispirato a una storia vera, il film racconta di Tess McCall (Kalember), casalinga con due figli che festeggia con un bell'evento in giardino i vent'anni di matrimonio con Craig (Irwin). Una famiglia felice, apparentemente, ma ecco che la sorella di Tess, Denise (Clayton), se ne esce a sorpresa con un fulmine a ciel sereno: è certa che il marito la tradisca e chiede a Tess di aiutarla a scoprirlo. Lei s'ingegna, pedina l'uomo e non ci vuole molto per capire che i sospetti di Denise sono fondati: il maialone se ne va con l'amante giovane in un locale ed...Leggi tutto è ora di fargli capire che non la passerà liscia.

E' sempre Tess a preparare le carte per l'avvocato divorzista, tanto bene che quest’ultimo - analizzato il certosino lavoro compiuto dalla donna per smascherare il cognato - le propone di lavorare come detective per lui. Tess sulle prime si nega, ma non appena Craig la fa sentire inutile e incapace, accetta e parte in caccia di mariti fedifraghi. Uno dei primi che becca in flagrante facendo lei stessa da esca è un giovane che ha sposato una ricca donna decisamente più in età (Vaccaro), disperata nello scoprire di essere stata a lungo presa in giro. Complimenti da parte di tutti, per Tess; tranne che dal suo Craig, poco felice di quell'attività che la tiene così tanto occupata fuori casa. E se invece pure lui...?

La parte forse più interessante del film comprende i sospetti di Tess sul proprio marito, il suo combattere contro qualcosa che non vuol credere possa essere vero. D'altra parte le smentite non mancano e il dubbio resta. E' lei, in ogni caso, il centro assoluto della vicenda: Patricia Kalember interpreta bene la signora di mezz'età ancora affascinante dapprima poco sicura di sé poi, grazie ai riconoscimenti ottenuti per il suo nuovo lavoro, sempre più pratica nell'usare i tanti strumenti del mestiere (che in qualche scena vediamo sfoggiare con gusto quasi "bondiano"). Eppure, al di là dell'amicizia con qualche cliente affezionata (la Sally di Brenda Vaccaro in primis, con la quale stabilisce un bel rapporto umano), l'aver acquisito i mezzi per indagare nelle vite altrui in qualche modo la spaventa, facendo alzare la tenzione in famiglia. Lo si capisce quando becca la figlia e il suo boyfriend fare sesso in casa, ma anche quando Craig cerca di dissuaderla dal continuare sulla sua nuova strada.

Non troppo aiutato da una regia che qualche indecisione la evidenzia, il film - televisivo e si nota - riesce a svilupparsi tratteggiando bene soprattutto la figura del marito, detective pure lui (ma in polizia), che Tom Irwin rende umano soprattutto nel modo amorevole e comprensivo con cui cerca di convincere su moglie a non lavorare troppo. Da riempitivo puro le scene con la figlia (Brûlé) indecisa se partire a fare l'Università in Francia, meno banale del previsto il finale in aeroporto. Drammatico ben calibrato, debole nella confezione ma che nel complesso si lascia seguire. Abbassando un po’ le aspettative…

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L'acqua straborda nei tunnel della metropolitana di Mosca. Perdite diffuse - segnalate da un addetto scambiato per un alcolizzato e mai creduto - d'improvviso si moltiplicano allagando gli ambienti sotterranei mentre passano i treni. Uno in particolare, che come si può immaginare contiene gli sparuti protagonisti del film, descritti molto sommariamente tranne in due casi: il marito (Puskepalis) di una donna (Khodchenkova) che non lo ama più da anni e un uomo (Belyy) con cui quest'ultima lo tradisce fin dalla prima scena. Insieme a loro la figlioletta (Vistingauzen) del...Leggi tutto primo, che col passare del tempo sempre più capisce l'astio tra i due uomini senza poterne immaginare l'origine. I due contendenti si ritrovano guarda caso nello stesso treno della metropolitana e viaggiano verso la valanga d'acqua che irrompe inaspettatamente nel tunnel causando la catastrofe. Un momento indubbiamente ben reso, con sapienti ralenti che mostrano i corpi scontrarsi tra loro mentre l'acqua allaga i vagoni con effetti suggestivi.

Peccato per una fotografia dai toni ingialliti e altamente desaturata nelle scene più buie che sottrae molto fascino al film ingrigendolo oltremodo. Se però le sequenze più catastrofiche si consumano già tutte nella prima mezz'ora o quasi, ci si chiede come verrà riempita la restante ora e quaranta. Con l'acqua che diventa il pericolo numero uno sembra quasi di stare tra il Poseidon e il Titanic, anche perché a quel punto la metropolitana tende sempre di più a scomparire per lasciare spazio ai drammi del gruppetto in fuga nei tunnel, mentre la massa di passeggeri superstiti si disperde presto senza che se ne sappia più molto (se escludiamo i poveretti in movimento tra i rigagnoli, fulminati involontariamente da chi non aveva staccato la corrente elettrica nelle sale comando).

La costruzione del film è smaccatamente hollywoodiana, con l'unica eccezione del rapporto - con qualche asperità imprevista, anche nel finale - tra i due uomini, ma la regia e le interpretazioni non possono rivaleggiare con le migliori produzioni a stelle e strisce. Resta un discreto esempio di catastrofico, con qualche buon momento ma anche tanti dialoghi sfiatati, battute a tratti decisamente goffe, la seconda coppia d'accompagnamento (giovane e bella) che fa da tappezzeria senza mostrare un minimo di spessore e una quinta donna incomoda, spaiata, che incide ancor meno.

All'esterno la moglie/madre si dispera, cerca notizie dei suoi cari dispersi, corre a destra e a manca senza concludere nulla mentre sotto hanno i loro bei problemi a risalire in superficie. Dei soccorsi si hanno ben poche notizie, la polizia cerca più che altro di mantenere l'ordine e ci si avvia piuttosto stancamente all'ovvio epilogo, reso terribile dall'intrusione di un cagnolino che stoppa inspiegabilmente l'azione prima dei titoli di coda. Buone le musiche, spesso di stampo classico. Curioso che in un film ambientato nella metropolitana di Mosca mai si inquadrino le meravigliose stazioni, gioielli architettonici ognuna in diverso stile che chi ha visitato la capitale russa probabilmente avrà visitato.

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Influencer triste in Thailandia. Passa il tempo a ripetere quanto bello sia il suo lavoro e quanto fantastico viaggiare e conoscere nuovi posti, la biondissima Madison (Tennat), ma la verità è che si ritrova in una villona sul mare da sola in un luogo che pare quasi disabitato. Ryan (Saper), il suo ragazzo, non ha voluto seguirla e ora l’unica che pare interessata a lei è una giovane del posto, CW (Naud), attratta dal suo lavoro di influencer e buona conoscitrice dei paradisi locali (le splendide baie che si vedono sono a Krabi, in Thailandia). Insieme trascorrono finalmente...Leggi tutto giorni felici, nonostante qualche scambio di pareri online un po’ teso tra Madison e Ryan.

Quando però le due ragazze decidono di raggiungere insieme in barca un isolotto sperduto che CW dice essere stupendo (e lo è davvero), la povera Madison avrà una brutta sorpresa. Partono qui i titoli di testa (a venticinque minuti dall’inizio!), come se la vera storia cominciasse solo da questo momento. E infatti è un twist importante, quello che cambia tutto e porta la bella CW (facilmente identificabile per una voglia in faccia, autentica e caratteristica dell’attrice) al centro della vicenda, nella quale a sorpresa subentrerà anche il buon Ryan, giunto da casa per rimettere le cose a posto con Madison.

Un thriller dalle buone atmosfere (segnalate anche da oculate scelte in colonna sonora, si veda “Bullitt” degli Elephanz nella scena sulla spiaggia dell’isolotto), impostato come uno dei tanti thriller televisivi ma impreziosito da notevolissime location esotiche, una protagonista ambigua quanto ideale per la parte e un uso meno scriteriato del consueto dell’unico personaggio maschile di peso. In fondo nella storia entrano in modo significativo unicamente in quattro: ai tre già citati si può aggiungere solo Jessica (Canning), una seconda bionda influencer giunta sul posto e alla quale CW si attaccherà come una cozza.

Senza dialoghi inutili e una buona tensione nelle scene più significative, il film di Kurtis David Harder (anche cosceneggiatore con Tesh Guttikonda) si fa seguire con un certo interesse, piazzando flashback non invasivi nei punti giusti e accennando pure a qualche timida scena di sesso (con un nudo in doccia di spalle della Naud). Il fenomeno degli influencer rientra solo lateralmente e si privilegia la componente thriller, anche se poi CW mostra grande dimestichezza nel gestire le diavolerie tecnologiche utili a sottrarre identità altrui passando per i social. Niente di memorabile, ma nel complesso un film che il suo dovere lo fa, intrattenendo il necessario; e con un finale comunque non smaccatamente “happy”, cosa mai facile da trovare…

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Il tenente Colombo

Da sempre una grande passione del Davinotti, il tenente Colombo ha storicamente avuto sul sito uno spazio fondamentale. Ogni puntata uscita ha un suo singolo commento da parte di Marcel MJ Davinotti jr. e di molti altri fan, ma per Colombo è stata creata fin dagli albori del Davinotti una homepage personale che raccoglie non solo i commenti ma anche informazioni e curiosità su uno dei più grandi personaggi televisivi mai apparsi. ENTRA

L'ISPETTORE DERRICK

L'unico altro telefilm che col tempo ha raggiunto un'importanza paragonabile a Colombo (con le dovute differenze) sul Davinotti è “L'ispettore Derrick”. Anche qui ogni singolo episodio della serie (e sono 281!) è stato commentato, da Zender prima e da molti altri fan poi, ma con un approccio più sdrammatizzante, in ricercato contrasto con la compostezza del telefilm. Il link porta a una pagina collegata anche agli approfondimenti in tema. ENTRA

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